Chi siamo
Orari di apertura al pubblico
mattino:
da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 12:30pomeriggio:
solo il giovedì dalle 13:30 alle 16:30
PROGETTO DEF-ESECUTIVO N° 561 del 23.05.2017 – IMPORTO DI PROGETTO € 2.539.772,82 Click per visualizzare gli allegati del progetto
30° Lotto – Opere di presa, adduzione e distribuzione dal canale di Villa Rinaldi, per la conversione degli impianti irrigui da scorrimento ad aspersione su una superficie di circa 350 Ha nei Comuni di Fontanafredda, Roveredo in Piano e Porcia (PN)
PROGETTO DEF-ESECUTIVO N° 682 del 12.04.2017 – IMPORTO DI PROGETTO € 2.755.716,97 Click per visualizzare gli allegati del progetto
44° lotto – Stazione di pompaggio del canale di San Quirino – Roveredo e condotte adduttrici principali e distributrici su una superficie di 490 ettari nel Comune di San Quirino
PROGETTO DEF-ESECUTIVO N° 794 del 12.04.2017 – IMPORTO DI PROGETTO € 1.783.619,03 Click per visualizzare gli allegati del progetto
43° Lotto/II Stralcio: Potenziamento stazione di pompaggio e condotte adduttrici e distributrici a servizio della zona tra l’abitato di Arzene, Valvasone e Casarsa della Delizia (PN)
Una storia di “uomini e Acque”
Fondato come Ente irriguo negli anni ’30, il Consorzio di Bonifica Cellina-Meduna, acquisirà in tempi brevi compiti molto più ampi che incideranno sullo sviluppo economico e sociale dell’intera Provincia di Pordenone. Miglioramenti fondiari, realizzazione di viabilità e acquedotti rurali, installazione di linee elettriche, con la principale attività irrigua svolta nell’ambito dell’Alta Pianura Pordenonese, caratterizzano i primi decenni dell’attività consorziale.
Nell’immediato dopo-guerra l’efficacia del servizio irriguo verrà potenziata con la realizzazione di quattro grandi dighe distribuite nei bacini montani. Si formano sinergie con società di produzione di energia elettrica e viene ampliato il comprensorio irriguo ma acquista spessore anche l’attività svolta nel territorio montano per la retroazione delle acque mediante arginature, briglie, soglie, rimboschimenti, sistemazione di frane e consolidamento di pendii.
La consapevolezza della necessità di utilizzare in modo più efficace la “risorsa acqua” comporterà, già negli anni ’70, l’inizio del processo di trasformazione delle modalità di distribuzione irrigua da scorrimento ad aspersione mediante reti tubate in pressione.
L’affidamento di specifiche funzioni di bonifica idraulica per la regimazione e la manutenzione dei corsi d’acqua di pianura è relativamente recente (primi anni ’90) e coincide con l’ampliamento delle competenze alla Bassa Pordenonese.
Chi siamo
Il “Cellina-Meduna” è uno dei tre consorzi di bonifica della Regione Friuli Venezia Giulia e opera su circa 116.000 ettari della pianura pordenonese coordinando interventi pubblici e attività privata nel settore delle opere idrauliche e dell’irrigazione.
Il Consorzio è chiamato a progettare, eseguire, mantenere e gestire le opere di bonifica e irrigazione, partecipando alla formazione di piani e programmi tesi alla gestione del territorio, alla difesa del suolo, alla gestione del patrimonio idrico di tutela ambientale per il razionale sviluppo economico e sociale
Scolo delle acque e difesa del suolo
Le dinamiche legate alla gestione del territorio sono complesse e richiedono spesso interventi strutturali molto costosi. La mancata manutenzione degli interventi per lo scolo delle acque e, in generale, per la difesa del suolo, ne limita progressivamente l’efficienza. Uomini e mezzi del Consorzio Cellina-Meduna contribuiscono all’attività manutentiva utilizzando sia fondi pubblici sia poste del bilancio consorziale
Uso plurimo delle acque
L’acqua è una risorsa sempre più rara e preziosa. La quantità e qualità dell’acqua devono essere preservate: è in quest’ottica che si svolge l’attività del Consorzio Cellina – Meduna.
Un esempio è rappresentato dalla gestione dell’asta del torrente Cellina. Le acque invasate grazie alla diga di Barcis consentono un’importante attrattiva turistica prima di essere utilizzate per produrre energia elettrica ed essere successivamente convogliate alla distribuzione irrigua o acquedottistica. L’inserimento nel sistema della diga di Ravedis, a prioritario uso di laminazione delle piene, completa il quadro del miglior utilizzo plurimo delle acque dell’Alto Cellina